Ovvero, c’è una sensazione di stanchezza persistente, che mi capita sempre più di osservare in relazione al nostro rapporto con le piattaforme. Ho individuato tre direttrici di questa potenziale crisi
Chi lavora nel settore se ne è accorto da tempo, malessere a parte (che di base non è facile da collettivizzare), da un punto strettamente lavorativo se fino a poco fa i social network algoritmici ti davano una maggiore "sicurezza" in termini di ritorno economico - qual è il compito minimo della pubblicità tutta - ora sempre più persone, anche autodidatte, hanno capito, o stanno capendo, che il gioco non vale la candela. O meglio, che è la qualità della relazione che si instaura con si cerca di convogere ad essere la vera "miniera d'oro", e i social network, anche a fronte di grandi investimenti (d'energia ed economici) non sono più in grado di mantenere quella (falsa) promessa di un tempo. Piano piano la realtà non digitale sta tornando ad essere il "nuovo" social network, ma c'è una scarsa alfabetizzazione in materia relazionale, specialmente se la intendiamo in termini di "cura" e "sana". è anche vero che la necessità di incontrarsi nella realtà digitale rimane, e le alternative ci sono da tempo - tipo il Fediverso - ma obbligano a chi si avvicina a decostruire moltissimo le proprie abitudini informative. Imparare cose nuove è faticoso e non di rado doloroso. Però ecco, sotto la superficie (digitale e non), ci sono molti mondi; e la verità è che ci sono sempre stati e continueranno ad accogliere chi si vorrà lanciare nell'esplorazione.
Citando un'amico "sapere come funzionano il cambio e il volante [di un auto] ci permette di andare esattamente dove vogliamo, senza bisogno di un insondabile pilota automatico. Non serve essere meccanici per guidare una Panda, così come non serve essere hacker per godersi tutto ciò che il Fediverso ha da offrire." https://log.livellosegreto.it/kenobit/ma-il-fediverso-e-complicato
Molto interessante! Sono curiosa di vedere quale sarà l'evoluzione del nostro rapporto con queste piattaforme (e dentro di me spero davvero che ci sia quel ritorno al reale che, dal 2020, sembra essere venuto meno)
Chi lavora nel settore se ne è accorto da tempo, malessere a parte (che di base non è facile da collettivizzare), da un punto strettamente lavorativo se fino a poco fa i social network algoritmici ti davano una maggiore "sicurezza" in termini di ritorno economico - qual è il compito minimo della pubblicità tutta - ora sempre più persone, anche autodidatte, hanno capito, o stanno capendo, che il gioco non vale la candela. O meglio, che è la qualità della relazione che si instaura con si cerca di convogere ad essere la vera "miniera d'oro", e i social network, anche a fronte di grandi investimenti (d'energia ed economici) non sono più in grado di mantenere quella (falsa) promessa di un tempo. Piano piano la realtà non digitale sta tornando ad essere il "nuovo" social network, ma c'è una scarsa alfabetizzazione in materia relazionale, specialmente se la intendiamo in termini di "cura" e "sana". è anche vero che la necessità di incontrarsi nella realtà digitale rimane, e le alternative ci sono da tempo - tipo il Fediverso - ma obbligano a chi si avvicina a decostruire moltissimo le proprie abitudini informative. Imparare cose nuove è faticoso e non di rado doloroso. Però ecco, sotto la superficie (digitale e non), ci sono molti mondi; e la verità è che ci sono sempre stati e continueranno ad accogliere chi si vorrà lanciare nell'esplorazione.
Citando un'amico "sapere come funzionano il cambio e il volante [di un auto] ci permette di andare esattamente dove vogliamo, senza bisogno di un insondabile pilota automatico. Non serve essere meccanici per guidare una Panda, così come non serve essere hacker per godersi tutto ciò che il Fediverso ha da offrire." https://log.livellosegreto.it/kenobit/ma-il-fediverso-e-complicato
Grazie per l'articolo, anche tutti i link sono molto interessanti!
Ciao Eleonora, grazie a te!
Articoli come sempre preziosi, grazie 🙏
Ciao Omar, grazie!
Molto interessante! Sono curiosa di vedere quale sarà l'evoluzione del nostro rapporto con queste piattaforme (e dentro di me spero davvero che ci sia quel ritorno al reale che, dal 2020, sembra essere venuto meno)